La Sicilia alla conquista della Coppa: Catania, Trapani, Paternò sul tetto d’Italia
Dalla Serie C passando per la D sino all’Eccellenza, la Coppa Italia di categoria parla solo siciliano in questa stagione.
Se non fosse per quella nazionale, andata alla Juventus, sarebbe stato en plein ad ogni livello e latitudine. La Coppa Italia, in questa stagione, è stata una vera e propria esclusiva siciliana. Un trittico di vittorie davvero importante che dà lustro al calcio isolano troppo spesso finito ai margini dei grandi palcoscenici. Eppure quest’anno è arrivato il giusto premio per tre società che tanto hanno creduto in questo lungo percorso.
A differenza di molti altri paesi europei, infatti, la Coppa Italia diventa quasi un peso per la stragrande maggioranza delle squadre dalla Serie A in giù. Al contrario rappresenta un palcoscenico ulteriore dove mostrare le proprie qualità, capacità e forza. L’altro aspetto da non sottovalutare, oltre a quello del prestigio e del successo sportivo, è rappresentato dai “benefit” che si ottengono attraverso la conquista del trofeo. Una situazione che conosce bene il Catania che ha puntato fortemente sulla Coppa Italia. Gli etnei, infatti, hanno ritenuto prioritaria la via del torneo nazionale piuttosto che il campionato per raggiungere l’obiettivo playoff. Nonostante le molteplici difficoltà tecniche e non solo, la squadra di mister Tabbiani, poi Lucarelli ed infine Zeoli ha evitato i playout all’ultima giornata ed ha guadagnato i playoff grazie al successo in Coppa Italia Serie C.
Un percorso davvero esaltante fin dall’inizio. Messina, Picerno e Crotone: le prime tre avversarie eliminate con nove reti totali e la consapevolezza di poter affrontare chiunque. Ai quarti di finale, il 2-0 sul Pescara ha dato grande entusiasmo nonostante le delusioni nel girone C. Alla rivoluzione tecnica della rosa nel mese di gennaio, si è aggiunto anche il fattore “Massimino”. Di fronte alle tribune gremite, la squadra ha trovato l’input decisivo per eliminare il Rimini in semifinale e superare il Padova nell’ultimo atto grazie ad un pirotecnico 4-2 nei supplementari. Come detto, il successo in Coppa Italia ha permesso la disputa dei playoff che si sono chiusi ai quarti contro la corazzata Avellino al “Partenio”.
Se a Catania è già iniziata la programmazione per una prossima stagione ambiziosa, è appena finita la lunghissima annata del Trapani. Il vulcanico presidente Antonini non ha badato a spese costruendo una corazzata che ha monopolizzato il girone I di Serie D. La storica piazza siciliana, quindi, torna nel calcio professionistico dopo l’amaro fallimento. Tuttavia i ragazzi di mister Torrisi hanno voluto regalarsi la classica ciliegina sulla torta. E’ arrivata, infatti, la vittoria nella Coppa Italia di categoria. Nonostante la priorità sulla vittoria del campionato, Kragl e compagni non hanno mai snobbato l’impegno infrasettimanale. Un percorso partito da ottobre che ha visto cadere uno dietro l’altra tante squadre: Sancataldese, Akragas, Angri, Fidelis Andria ed Imolese in semifinale. L’ultimo atto si è giocato, sul doppio confronto, contro il Follonica Gavorrano. Come nel caso del Catania, anche il Trapani ha perso la gara d’andata. Al ritorno, però, il secco 0-2 firmato Kragl e Samaké ha sancito l’ennesima bella pagina di una stagione storica e da record.
Chiudiamo il nostro tour siciliano, tornando nella provincia catanese. Ancora una volta la Coppa Italia è stata la competizione che ha dato l’opportunità del salto di categoria. Dopo l’amara retrocessione della passata stagione, il Paternò torna in Serie D al termine di un percorso ricco di ostacoli ed avversari. In semifinale, è arrivato il 2-0 contro il quotato Teramo che ha ribaltato completamente il KO dell’andata. L’ultimo atto, giocato allo stadio “Bozzi” di Firenze, è valso un trionfo da copertina. Il goal di Asero non è solo valso la vittoria sulla Solbiatese e la conquista della Coppa Italia Eccellenza. L’1-0 ha sancito il ritorno nel massimo campionato dilettantistico italiano rilanciando le ambizioni di una società che non ha mai nascosto i propri obiettivi.