La consapevolezza della propria forza: il Messina sbanca Brindisi e vede i playoff
Blitz esterno fondamentale per i giallorossi che chiudono “virtualmente” il discorso salvezza e si proiettano verso un piazzamento playoff.
Ma quanto è bello questo Messina? Dopo lunghi anni di sofferenze, dubbi e tensioni, finalmente è un piacere poter assistere alle gare della biancoscudata. A prescindere dalla passione e dalla fede viscerale verso la propria maglia, la tifoseria sta tornando ad assaporare l’essenza di questo sport fatto di prodezze, grinta, sacrificio e sudore. Elementi, questi ultimi, che caratterizzano il “nuovo” Messina di mister Modica che sta dettando legge negli ultimi mesi del girone C. Accantonati, finalmente, tutti quei veleni che settimanalmente inquinavano l’extra campo, ciò che rimane sono i risultati e le prestazioni di un gruppo di ragazzi che sta onorando a pieno la gloriosa storia di questa società centenaria.
La trasferta di Brindisi rappresentava l’esame assoluto. A secco di vittorie da due gare e con un solo punto conquistato, il Messina aveva la necessità di tornare al successo. Di fronte ad Emmausso e compagni si presentava un bivio ben delineato: da una parte il definitivo salto di qualità verso l’alto, dall’altra il dover ancora rimandare gli obiettivi più ambiziosi. L’1-3 maturato in terra pugliese ha spazzato via tutti i dubbi: il Messina ha trovato la piena consapevolezza della propria forza. Gli oltre novanta minuti del “Fanuzzi” hanno certificato la volontà di puntare in alto in questo rush finale di regular season. Vincere contro il fanalino di coda del girone non era assolutamente scontato perché un avversario messo spalle al muro è sempre il più pericoloso. I giallorossi hanno saputo gestire le diverse fasi del match, facendo sfogare la grinta avversaria e colpendo con cinismo al momento giusto. E’ stato un altro capolavoro tattico di mister Modica che, nonostante un match fisico ed un campo pesante, ha rinunciato all’utilizzo di una prima punta di peso. A prendersi la scena, infatti, è stato ancora una volta Marco Zunno. L’attaccante, di proprietà della Cremonese, è l’uomo copertina non solo di questa gara ma del cambio di passo di tutta la squadra. Se, inizialmente, il nuovo 4231 veniva identificato con l’arrivo di un top come Rosafio, adesso è ben evidente che il Messina non possa prescindere dalle qualità tecnico-tattiche di Zunno.
La prestazione del classe 2001 è d’assoluto dominatore. Sul tabellino ci finisce la doppietta splendida, caratterizzata da due gesti tecnici da categoria superiore, ma è l’intera prestazione a far stropicciare gli occhi. Puntare su di lui da falso nueve non solo non dà punti di riferimento alle difese avversarie, ma permette a tutta la manovra offensiva di essere armoniosa ed interscambiabile negli elementi. Ma nel successo del Messina non c’è solo la forza del reparto offensivo giallorosso. Tutto il collettivo, infatti, mantiene quell’equilibrio tra i reparti necessario per ridurre i pericoli. L’unica pecca, ad essere pignoli, va ricercata in quei dieci minuti successivi allo 0-2 firmato da Nino Ragusa. Tra parentesi il capitano meritava il ritorno al goal per il gran gioco di sacrificio degli ultimi mesi. Tornando a quel mini blackout avuto dal Messina, va ricercato puramente nella tenuta mentale. Il Brindisi riapre il match con un goal a difesa schierata ed un’uscita non perfetta di Fumagalli. Poco dopo i pugliesi, sempre contro la difesa schierata ospite, sfiorano il clamoroso 2-2. Questo è sicuramente un aspetto su cui il mister lavorerà con cura nei dettagli. Il campionato, d’altronde, ha dimostrato che nulla è scontato e che ogni gara può nascondere delle insidie improvvise.
Guardando per un attimo al futuro, il Messina non avrà il tempo nemmeno di rilassarsi. Si torna subito in campo per preparare il turno infrasettimanale di mercoledì. Al “Franco Scoglio” arriverà il Crotone di mister Baldini. I calabresi, reduci dal clamoroso KO interno contro il Giugliano, saranno sicuramente con il dente avvelenato. Per il Messina si aprirà una nuova fase di stagione: nove finali per raggiungere un piazzamento playoff.