Le pagelle del weekend: insulti razzisti, bocciati tutti. Gli insegnamenti che non abbiamo saputo dare arrivano dai più giovani
Durissima sferzata nelle pagelle settimanali a cura di Claudio Costanzo, di fronte ad eventi cosí significativi risulterebbe riduttivo questo lunedí parlare solo di goal e giocate.
A finire sul banco degli imputati, ancora una volta, o per lo meno finchè la “pressione mediatica” non si volatizzerà via, ancora una volta, come una bolla di sapone è l’intero sistema calcistico italiano. Potessimo raccontarvi di quante volte abbiamo dovuto sopportare nei più sperduti campi di provincia, o ancor peggio durante degli incontri di calcio giovanile di insulti beceri e razzisti rivolti a questo o a quel giocatore, non basterebbero nemmero 90 minuti.
Il problema è più profondo e radicato, il caso Maignan, vittima di insulti razzisti alla Dacia Arena di Udine, ha solo spostato per una manciata di ore l’attenzione su un tema cosí delicato, senza però capirne bene i motivi, studiarne eventuali soluzionI, porre la parola fine a tutto ciò.
RAZZISMO – VOTO 0 INTOLLERABILE
Per fortuna che, nella settimana, in cui i grandi non hanno veramente nulla da insegnare ai più giovani, ci hanno pensato i nostri ragazzi a dare una lezione di umanità, di tolleranza, di genuinità.
Al comunale di Balestrate, prima dell’inizio della gara tra Costa Gaia Adelkam e Fada Football Club, valevole per il campionato U17 regionali, i padroni di casa hanno voluto dedicare, oltre al più che giusto e canonico minuto di silenzio, un momento di raccoglimento ad un loro quasi coetaneo. Francesco Bacchi, 20enne di Partinico, vittima di un’aggressione fuori da un locale di Balestrate che gli è costata la vita.
Perchè sí, troppe volte è stato sottolineato che fosse il figlio di…, Francesco era solo un ragazzo di 20 anni che studiava per diventare un manager musicale, un ragazzo che amava il calcio come tanti altri e che ha visto tutti i propri sogni spezzati in una, ahinoi ormai ordinaria, notte di follia.
COSTA GAIA VOTO 10 – REALISTI
Dalla costa trapanese a quella peloritana, bagnata dallo stesso mare, il Tirreno, e probabilmente toccata dallo stesso senso di umanità, merce rara ai giorni d’oggi.
I ragazzi del gruppo U15 regionale del Torregrotta ci ricordano quanto siano importanti i rapporti umani, prima ancora di quelli calcistici, regalandoci dei toccanti momenti, tra l’ingresso in campo e le esultanze dopo i goal con i quali hanno steso la Vivi Don Bosco, tutte dedicate al loro tecnico Giuseppe Borelli, vittima di un problema di salute in settimana
TORREGROTTA VOTO 10 – TORNA PRESTO MISTER