Messina: il peso delle parole e il valore dei fatti
In casa biancoscudata è arrivato il momento delle scelte e decisioni mettendo da parte dichiarazioni al veleno e inutili voli pindarici
Messina – Audace Cerignola 1-2. Il primo verdetto del nuovo anno non ha fatto felice tifosi, staff tecnico e società. Non potrebbe essere altrimenti dal momento che i quattro risultati utili consecutivi avevano riportato un minimo di serenità generale. Eppure, in un campionato insidioso come la Serie C, il pericolo è sempre dietro l’angolo e non ci si può permettere di abbassare la guardia.
La sfida contro Malcore e compagni ha riportato a galla carenze e difficoltà insite in una squadra che rimane nel limbo della zona playout. Un copione che si ripete per il terzo anno consecutivo e che, al netto delle volontà di cambiamento, resta una costante del Messina targato Pietro Sciotto. Tuttavia, tralasciando l’aspetto tecnico e tattico, bisognerebbe andare oltre nell’analisi del KO contro i pugliesi. La vera riflessione da fare riguarda tutto quello che succede nell’extracampo perché, inevitabilmente, va poi ad incidere sui risultati sportivi. Corsi e ricorsi storici avrebbero dovuto impartire una lezione ben precisa a tutti dal presidente fino ai singoli tifosi: vivacchiare nel calcio non porta a nulla. Siamo arrivati ad un punto di rottura vero e proprio in cui non ci si può semplicemente accontentare di avere una squadra nel calcio professionistico. La necessità assoluta, in questo momento, è quella di mettersi di fronte allo specchio e guardare la realtà nuda e cruda.
Per la verità è la stessa tifoseria messinese, quella che non ha mai mollato, a chiedere a gran forza chiarezza. In fondo è quello che servirebbe a tutti in questo momento: è terminato il tempo degli alibi e giustificazioni. In questo contesto così intricato, allora, stridono terribilmente le dichiarazioni del presidente Sciotto con sfondo playoff così come il ritorno alla parola di mister Modica che allontana da sé qualsiasi decisione di mercato. Messina e i suoi tifosi, oggi, meritano sincerità e concretezza. Un passaggio che non può concretizzarsi al termine della stagione in base al piazzamento della squadra. Il futuro è già adesso e le prossime tre settimane segneranno inevitabilmente ciò che accadrà nel girone di ritorno. Adesso nessuno si può nascondere, ogni protagonista deve rispondere del proprio ruolo e responsabilità. Continuare ad alimentare questo “scarica barile” non serve a nessuno specialmente ad una squadra che ha dei valori ma anche tante debolezze.
La sconfitta contro l’Audace Cerignola, quindi, suona non più come un campanello d’allarme ma come una richiesta di intervento immediato. Adesso servono i fatti concreti e le decisioni inappellabili. Di parole se ne sono dette tante e, purtroppo, non hanno mai sortito l’effetto sperato.