Messina-Latina 0-3: cronaca (semi)seria di un pomeriggio di passione
La squadra di Modica cade al “Franco Scoglio” contro i laziali e subisce la terza sconfitta consecutiva.
Cielo grigio sullo Stretto, una costante di questo periodo quando arriva il weekend. L’alternarsi dei cambiamenti climatici oscilla su e giù come sulle montagne russe. Un parallelismo perfetto con l’andamento del Messina in questa stagione: costantemente in balia degli sbalzi d’umore dall’entusiasmo alla peggiore depressione. Dopo il tour de force ricco di impegni, la squadra di Modica si appresta a vivere il rush finale di questo 2023 con la possibilità di poter affrontare una sola sfida a settimana. Il post Benevento è un susseguirsi di frasi fatte negli ambienti dei tifosi. Si passa dal “Non sono queste le partite che dobbiamo vincere” al “Con il Latina inizia il nostro campionato” fino a giungere al lapidario “Adesso Modica può preparare le partite per un’intera settimana”. Nonostante i risultati non esaltanti dell’ultimo periodo, c’è tanta curiosità nell’assistere alla partita. I tifosi attendono una reazione in campo in un clima di festa per i 50 anni dalla nascita dello storico club dei “Fedelissimi”. Ma come il maltempo che puntualmente arriva nel weekend, così si palesa anche la prima influenza con annessa la fastidiosa febbre. Dall’adrenalina delle tribune del “Franco Scoglio”, si passa al divano di casa con le immagini sgranate di Sky ed il telecronista in diretta a migliaia di chilometri dello Stretto.
Tutto questo, però, passa in secondo piano purché sia il Messina a portare a casa i tre punti fondamentali per classifica ed ambiente. Piove sul “Franco Scoglio” e il terreno di gioco si trasforma in un pascolo alpino pieno di buche e zolle. Nell’inquadratura larga appare, in tutto il suo splendore, lo striscione “Il Messina è una stella, i Fedelissimi la sua luce”. L’auspicio, al fischio inziale, è che si possa tornare a festeggiare come nel glorioso passato. La gara, però, si trasforma ben presto in una corrida con pochi spunti tecnici e tantissimo agonismo. La rivoluzione nella formazione iniziale, voluta da mister Modica, non porta i frutti sperati. Il Messina è impacciato, sbaglia innumerevoli palloni e becca tre contropiedi che il Latina spreca. Nonostante tutto, anche da casa, è encomiabile il sostegno di una curva che non molla mai nonostante pioggia, vento ed una prestazione non all’altezza in campo. Il festival degli errori in campo continua e, in un clima di perfetto spirito natalizio anticipato, il Latina scarta il suo regalo. Troppo facile per Jallow bucare la difesa e trovare il vantaggio. Una beffa resa ancor più amplificata dal fatto che l’attaccante si fa male nell’esultanza. Come nel più famoso meme di internet, l’attaccante gambiano si volta verso lo spogliatoio e se ne va: “Il mio lavoro qui è finito”. Di fatto la gara del Messina finisce qui e la sensazione dei tifosi è che la situazione possa solo precipitare. Prima del duplice fischio, infatti, i giallorossi restano anche in dieci uomini.
L’espulsione di Frisenna certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, una crisi psicologica più che fisica. Il secondo tempo è pura sofferenza e, dal divano di casa, non è facile riuscire ad immaginare cosa stiano provando i tifosi presenti allo stadio. Il Messina subisce una sonora sconfitta e solo Fumagalli, come ultimo baluardo, permette alla squadra di uscire dal campo con soli tre goal al passivo. Confusione totale, una reazione totalmente assente e i primi sonori fischi dalla curva sud. Fino ad ora la tifoseria aveva sempre mantenuto altissimo il livello di sostegno. Adesso è arrivato il momento di alzare la voce e il messaggio arriva ben chiaro a tutti i calciatori chiamati sotto la curva al triplice fischio. Si spegne la televisione, ancora increduli per quanto visto. C’è chi decide di fare altro per godersi l’ultima parte della domenica. C’è chi, invece, non vuole distaccarsi dall’amore viscerale per la biancoscudata. Si ascoltano le interviste post partita, si cerca di capire cosa succederà nel futuro prossimo. La situazione appare molto nebulosa all’orizzonte ma l’unica certezza resta il bene del Messina a prescindere dai calciatori in campo e dal tecnico in panchina. Adesso è tempo di risolvere i problemi per salvaguardare un bene della città.