Messina-Turris 3-3: cronaca semiseria di un pomeriggio di passione
La prima uscita casalinga dei ragazzi di Modica vale un pari contro una delle formazioni più in forma del campionato.
Sveglia, colazione, corsa verso l’ufficio. Solita routine settimanale tra il traffico ed il caldo afoso di un settembre messinese. Su whatsapp classico tam tam mattutino ed un mantra che si ripete da giorni: “Ma ti sei liberato oggi per lo stadio?”.
Si studia il miglior modo per andare a vedere il Messina. Non sarà un match di cartello ma la prima stagionale della biancoscudata è appuntamento obbligatorio per tutti. Si perché assistere ad una partita di domenica alle 15 ormai è pura utopia. Quindi buttiamo giù, con gli amici, un piano d’azione per raggiungere il “Franco Scoglio” alle 18:30. Così mentre allo stadio la squadra riceve la benedizione di Don Sergio Siracusano, anche noi invochiamo l’aiuto dal cielo contro ogni tipo di imprevisto. Le ore passano, si scappa dall’ufficio in fretta e furia per arrivare all’appuntamento. Alle 18:20 siamo in macchina direzione stadio: un gruppo di amici, alcune birre per smorzare la tensione e l’ansia di riuscire ad arrivare in tempo per il fischio d’inizio.
Ci lasciamo alle spalle una fila interminabile alla biglietteria del PalaRescifina, parcheggiamo la macchina e ci dividiamo chi in curva e chi in tribuna. La partita è appena iniziata e, come un giovane Usain Bolt, si corre verso l’ingresso per cercare di non perdere neanche un minuto. I riflettori sono accessi e finalmente si intravede il campo in quello spazio libero tra Tribuna A e Curva Sud. C’è Fumagalli che alza le braccia e subito dopo un boato. Sono passati appena quaranta secondi e il Messina è già in vantaggio. Esplode la gioia anche all’ingresso dove si accalcano i tantissimi ragazzi coinvolti dalla Messina Social City.
Finalmente siamo dentro, il cuore batte a mille e il fascino della gara in serale ricorda i fasti di un tempo. Si prende posto, si salutano amici e colleghi, si racconta il goal di Plescia per i ritardatari. L’adrenalina è a mille ed esplode dopo nemmeno dieci minuti. Ci pensa Frisenna a servire il raddoppio: è un tripudio giallorosso. La curva ribolle e va riempiendosi sempre di più, Fumagalli si trasforma in capo popolo dal campo, il Messina diverte come non si vedeva da tempo. Una vera e propria esaltazione generale in cui i paragoni si sprecano. “Sembra Zemanlandia” si scrive sui social dalla curva, in tribuna stampa le discese di Ortisi vengono accolte come quelle di Theo Hernandez. Lo sparuto gruppo di tifosi ospiti subisce lo scherno delle migliaia di presenti. Solo il goal del 2-1 raffredda l’entusiasmo facendo intravedere qualche fantasma del passato. Duplice fischio, si va negli spogliatoi. I ragazzi in campo, i tifosi sugli spalti: questa partita la stiamo giocando anche noi e siamo senza voce dopo appena quarantacinque minuti. Il sentimento comune, però, è uno solo: soddisfazione. Il Messina gioca a calcio, diverte e può finalmente attirare molti più tifosi allo stadio. Tra una chiacchiera ed un’altra, si scruta un po’ anche il rettangolo verde. Panchine nuove, tribuna e seggiolini ripuliti, led spenti e prato ingiallito qui e là: insomma croce e delizia in salsa messinese. Ci siamo, riprendiamo posto e si parte con il secondo tempo. Vi ricordate quella benedizione ricevuta dalla squadra in mattinata? Si racchiude tutta in pochi secondi: la Turris si divora il goal del pareggio a porta vuota, il Messina cala il tris con Emmausso sotto la curva.
Un boato che squarcia il cielo, una splendida azione stellare, tutta la squadra abbracciata davanti alle migliaia di tifosi in festa. E’ il colpo del KO pensiamo in tribuna, adesso divertiamoci e brindiamo al primo successo in campionato. Prima, però, con la consueta educazione che ci contraddistingue rivolgiamo un caro saluto agli abitanti sotto l’Etna e ai nostri dirimpettai. “Fenice campionato a tutti”, recita uno striscione esposto in curva a testimonianza che le tradizioni vanno rispettate sempre. E’ tutto perfetto ma il Dio del calcio si accorge di aver donato troppa gioia ai messinesi e chiude i rubinetti nell’ultimo quarto d’ora. Giannone pesca il jolly dalla distanza, Nocerino gela il “Franco Scoglio” allo scadere. Una vittoria in archivio, si trasforma in un pareggio pirotecnico ma tanto amaro. Triplice fischio, è finita.
Dalle tribune le imprecazioni, però, si trasformano in scroscianti applausi. Il Messina esce dal campo a testa alta con la consapevolezza di aver inorgoglito la propria gente. Si esce dallo stadio, un fiume di gente riempie le strade. I messinesi hanno risposto presente anche in un anonimo giovedì pomeriggio lavorativo. Si torna in macchina verso casa commentando la gara poi un saluto e una promessa: “Come ci organizziamo per la prossima partita?”.