Estro e sinistro, Pafundi e Baldanzi: la rivincita dei numeri 10
Goal, assist e grandi giocate hanno contribuito a trascinare l’Italia U20 sino alla finale mondiale contro l’Uruguay. Saranno loro i nuovi talenti della nazionale maggiore?
Al termine di ogni stagione calcistica, è sempre tempo di bilanci tra obiettivi raggiunti, trofei ma anche sconfitte e delusioni. L’inizio dell’estate, però, non porta in dote solo le trattative del calciomercato ma anche un’ampia finestra sulla nazionale. Questo mese di giugno non ha fatto eccezione. Mister Mancini ha diramato la sua lista convocati per le sfide di Nations League. La selezione Under 21 sta preparando il prossimo europeo ma c’è anche chi ha già portato il nome dell’Italia in alto nel mondo.
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Stiamo parlando degli azzurrini U20 che, fino ad ora, hanno dominato il mondiale di categoria. Giocato nella cornice suggestiva argentina, il torneo ci sta regalando davvero delle notti magiche. Grande merito va dato al commissario tecnico Nunziata che, in tempi non sospetti, aveva sottolineato quanto fosse importante far crescere i giovani italiani in contesti anche di maggiore competitività. Scontrandosi con il bel noto problema della “crescita dei futuri prospetti nostrani” tra settori giovanili e prime squadre, l’Italia U20 è partita per la spedizione argentina senza dei pezzi da novanta come Miretti, Scalvini, Gnonto ma anche Coppola e Terracciano del Verona, Fabbian della Reggina e Nasti del Cosenza. Tutti elementi che i club di appartenenza non hanno voluto liberare considerando gli importanti impegni di fine stagione.
Allo stesso tempo, però, c’è chi ha voluto concedere questa vetrina ai propri talenti e stiamo parlando di Empoli e Udinese. Da sempre attivissime sullo sviluppo dello scouting e dei settori giovanili, le due società non hanno negato la convocazione a Tommaso Baldanzi e Simone Pafundi. Tre anni di differenza tra i due, ma in comune tanto talento, posizione preferita in campo e un delicatissimo piede sinistro. In un momento storico in cui la nostra nazionale fatica ad alti livelli, non gioca una competizione mondiale da tempo immemore ed ha sprecato l’onda lunga del successo dell’Europeo, sembra impossibile poter sognare ed anche immaginare la squadra del futuro.
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Dall’altra parte del mondo, però, c’è questo gruppo di ragazzi che ci sta facendo sognare e riassaporare la bellezza del calcio. Giocatori che si devono ancora formare, devono ancora crescere ma che vincono perché trascinati dalla passione per questo sport. Le copertine se le sta prendendo, meritatamente, Casadei a suon di reti dimostrando di essere già pronto per palcoscenici assoluti. Ma se riavvolgiamo il nastro dei ricordi, per tutti noi la maglia della nazionale per eccellenza è la numero 10. Ci siamo innamorati delle giocate dei grandi uomini di talento che, generazione dopo generazione, hanno trascinato un’intera nazione.
Adesso tocca a loro provare a ripercorrere lo stesso percorso. Baldanzi ha già dimostrato di avere la stoffa del grande calciatore: 26 presenze e 4 reti in questa stagione di Serie A ed un valore che supera i 15 milioni di euro. Probabilmente un’altra stagione ad Empoli, sotto la guida Zanetti, potrebbe farlo sbocciare definitivamente. Quest’anno, tra l’altro, si è conteso il premio come Miglior giovane del campionato insieme a Fagioli della Juventus. Sul fronte Pafundi, invece, parliamo di un ragazzo che sembra già un predestinato. Classe 2006, ha già ricevuto la chiamata e l’esordio in nazionale maggiore con Mancini. Cresciuto nel settore giovanile dell’Udinese, ha portato a casa otto presenze quest’anno ma ha già fatto intravedere dei numeri da fuoriclasse. Negli occhi di tutti, poi, c’è la splendida punizione a giro sotto l’incrocio che ha permesso alla nazionale di superare la Corea e volare in finale.
Baldanzi e Pafundi, i giovani dell’Italia del futuro. La numero 10 della nostra nazionale passa anche dai loro piedi.