Cavese: dalla vittoria playoff passa un ambizioso rilancio
Con la vittoria sull’Acireale nella finale playoff, si è chiusa la lunga stagione della Cavese. Dopo una rivoluzione sul mercato, i cambi in panchina e una rosa altamente competitiva, si può costruire un futuro con delle solide basi.
Cala il sipario sul girone I di Serie D 2021/2022. Salutiamo il raggruppamento meridionale con un atto finale sicuramente di ottimo livello. La Cavese vince i playoff superando l’Acireale ai supplementari grazie alla doppietta di Ciro Foggia. Due sigilli che certificano, anche sul campo, la forza dei campani protagonisti nel lungo duello contro la Gelbison. Già proprio la compagine di Vallo della Lucania, avversaria diretta durante l’arco di questi mesi. E’ stato un torneo aperto in cui non sono mancate le compagini di livello e i colpi di scena. Alla fine il traguardo è stato tagliato dal gruppo di mister Esposito che, ironia della sorte, aveva perso la finale playoff dello scorso anno.
Tuttavia il percorso creato dal presidente Puglisi può essere d’ispirazione anche per la Cavese stessa. Le analogie, d’altronde, non mancano e la piazza di Cava dei Tirreni merita di tornare sui palcoscenici del calcio professionistico. La repentina risalita non c’è stata anche a causa di diversi errori sia di gestione societaria che nella costruzione della squadra e dello staff tecnico. Le ambizioni erano diverse ed andavano ben oltre la semplice vittoria dei playoff. Tuttavia la consapevolezza delle difficoltà del massimo torneo dilettantistico devono far riflettere in vista della prossima stagione. Per ambire al ritorno in Serie C, la Cavese deve ripartire dalla programmazione e da uno zoccolo duro di calciatori abituati a vincere. Da qui passa un lavoro che deve aver cura anche dei minimi dettagli. Il prossimo girone I, infatti, si preannuncia altamente competitivo vista la presenza di società come Vibonese e, molto probabilmente, il nuovo Catania. La bagarre sarà tanta e il primo posto un obiettivo ambito.
Da qui nasce la necessità di individuare i punti fermi per mantenere un percorso di continuità e non di rivoluzione. Un concetto che, in Serie D, è di difficile attuazione. La Gelbison, al contrario degli avversari, ha rilanciato le sue ambizioni partendo dalla conferma dei suoi uomini simbolo e di maggiore esperienza. La scelta di mister Esposito, poi, è stata la chiave del successo. Il percorso inverso l’ha fatto Ferazzoli che, con scarsa fortuna, non è riuscito a concludere la stagione sulla panchina della Cavese. Mettendo al primo posto, quindi, la scelta di un allenatore esperto e vincente, la squadra ha già in rosa elementi che hanno vinto il girone I. Dagli ex ACR Messina Aliperta, Lomasto, Foggia, passando per l’esperienza di Fissore, Viscomi, Altobello, D’Angelo sino alle qualità di Palma e Maiorano. Sono solo alcuni nomi che mettono in evidenza il livello altissimo di una rosa a cui la Serie D va anche stretta. A questi poi vanno aggiunti anche gli attaccanti Allegretti, Carbonaro, Bacio Terracino e Banegas. Una squadra che è stata corretta in corso d’opera e che non ha mostrato il suo vero potenziale. Per questo motivo sarà fondamentale costruire una rosa subito competitiva a partire dal ritiro estivo così da non dover ricorrere ad un cambiamento radicale nel mercato di riparazione.
La nuova stagione è già dietro l’angolo e il calcio insegna che la programmazione è l’unico modo di poter vincere a fine anno. La Cavese sarà una delle grandi protagoniste del prossimo girone I (a meno di cambiamenti nella composizione dei raggruppamenti) e non potrà non presentarsi ai nastri di partenza tra le favorite. Adesso spetta alla società illustrare i programmi del prossimo futuro: si procederà a costruire sull’ottima base di quest’anno o un’altra rivoluzione è già all’orizzonte. Le prossime settimane chiariranno tutti questi interrogativi.