Bentornato Canicattì: il sogno D è finalmente realtà
Con alcune giornate d’anticipo, il Canicattì riabbraccia la Serie D dopo una lunga stagione da protagonista dominando il girone A d’Eccellenza grazie ad un gruppo di alta qualità, una guida tecnica di livello e una società che vede premiati i propri sforzi.
Tanto attesa ma anche assolutamente meritata. La promozione del Canicattì è realtà: il prossimo anno sarà la Serie D la nuova dimensione della compagine racinara. E’ il giusto premio che corona gli sforzi di un’intera comunità, di una società sempre presente e di un gruppo di giocatori che ha riportato il “calcio di provincia” ad un livello superiore. Il massimo campionato dilettantistico dà il bentornato ad una piazza storica del calcio siciliano che ha scritto pagine importanti nel passato calcando anche i palcoscenici del professionismo. Adesso un ritorno alla ribalta che, il prossimo anno, vedrà i confini calcistici dilatarsi notevolmente superando anche lo stretto di Messina. Una nuova sfida per il Canicattì ma anche per tutto l’ambiente che tornerà a vivere sfide di altissimo profilo.
In questo momento di massima festa e di gioia, è tempo anche di bilanci per tracciare una linea netta e ben marcata. I risultati di questa stagione, infatti, ha segnato un solco ben delineato che merita di avere una continuità anche nel futuro prossimo. D’altronde è inevitabile considerare questo campionato come una base solida che possa fornire le fondamenta per costruire un progetto ambizioso. Il Canicattì, infatti, non è una società che ambisce ad essere una comparsa marginale. A dimostrazione di ciò ci sono i fatti: oggettivi e sotto gli occhi di addetti ai lavori e tifosi. In questo senso è fondamentale dare spazio a chi ha permesso di scrivere questa bella pagina di storia calcistica.
La Serie D la merita la società che, a partire dalla scorsa estate, ha tracciato un progetto ben preciso per la stagione 2021/2022. E’ innegabile che gli ultimi anni abbiano portato risultati positivi, vittorie ma anche delusioni e amarezze. Proprio in questo momento, quindi, è giusto guardarsi indietro per capire il lungo percorso intrapreso e l’obiettivo raggiunto. La vittoria del campionato non passa solo dai colpi di mercato ma anche dalle scelte tecniche, dall’organizzazione societaria e dal mettere gli uomini giusti al posto giusto. Tutto questo con un contesto storico/sportivo tutt’altro che favorevole dopo i danni causati da una pandemia mondiale che ha messo KO anche e soprattutto l’universo calcistico dilettantistico.
La Serie D la merita tutto l’ambiente, la città e i tifosi. Un calore che ha trascinato la squadra sia in casa che in trasferta. Una città di provincia che torna ad elevarsi a contesti calcistici ben più rilevanti con la possibilità di affrontare avversari, nuovamente, delle altre regioni meridionali. Un futuro di crescita che possa allargare gli orizzonti a 360 gradi perché il calcio non è solo uno sport ma uno dei mezzi più efficaci a livello sociale. Come sottolineato in precedenza, allargare gli orizzonti è aspetto fondamentale.
La Serie D la merita mister Bonfatto e tutto il suo staff. Una scelta ponderata e annunciata in una calda giornata di luglio: sembra passato tanto tempo, ma ha portato i suoi frutti. Scegliere un uomo, prima che un allenatore, legato visceralmente alla comunità di Canicattì con cui aveva già condiviso pagine di storia calcistica. Un successo sul campo che nasce da un aspetto basilare e fondamentale: l’appartenenza.
E, infine, la Serie D la merita questa squadra, tutti i ragazzi che hanno formato un gruppo solido e forte contro ogni avversità. Una rosa completa in ogni reparto che, fin da subito, ha dimostrato il suo valore in termini di qualità, esperienza e voglia di emergere nei più giovani. Sarebbe impopolare ricercare un uomo copertina perché è merito del collettivo se i singoli sono riusciti ad esaltarsi. Basterebbe leggere i freddi numeri, però, per fotografare questa stagione che ancora deve concludersi. Un attacco altamente prolifico che è andato perfettamente a braccetto con una difesa di ferro e blindata. Sconfitte che si contano sulle dita di una singola mano e un duello a distanza contro l’Akragas che ci ha ricordato il calcio di un tempo. E’ stata l’ennesima cavalcata vincente di Pettinato, Privitera, Raimondi, Garufo, Iraci: calciatori che hanno scritto la storia del calcio siciliano con la loro esperienza e i palmares infiniti. E’ stata l’annata di Barbagallo di nuovo protagonista dopo l’esperienza a Giarre, di un completo reparto offensivo con Iezzi, Matera, Gueye e Celin, di Prezzabile a centrocampo e di tutto il resto del gruppo che ha lavorato per raggiungere il grande obiettivo.
Adesso inizia una nuova sfida ancora più affascinante ma anche decisamente più difficile. La Serie D riabbraccia il Canicattì: è tempo di riportare in alto i colori biancorossi in giro per l’Italia.