Il silenzio nei Dilettanti: sbagliare umano, perseverare è diabolico
Il mondo del calcio si avvicina a grandi passi verso l’inizio di una nuova stagione. L’auspicio di tutti è che possa nascere all’insegna della totale discontinuità con il recente passato, trascorso perlopiù ad osservare da casa o in streaming, piuttosto che a godere dell’adrenalina dal vivo e delle emozioni dei 90 minuti e di una giornata di sport.
L’introduzione e la successiva somministrazione dei vaccini non ha spaventato più di tanto la Pandemia da Covid 19 che ha individuato nelle 5 varianti più diffuse quali Alfa (inglese), Beta (sudafricana), Delta (indiana), Gamma (Giapponese), Epsilon (americana), preziosi nemici ed alleati che, di fatto, stanno minando la serenità e gli equilibri faticosamente trovati “compromettendo” una serena e lineare ripartenza del movimento calcistico.
La Nazionale azzurra, nel contempo, ha vinto, divertito, strappato la scena a livello internazionale, ha emozionato e riunito in un abbraccio del quale si sono nutriti orgogliosamente milioni di italiani.
Ci ritroviamo, però, a non godere appieno di una vittoria meritata che il futuro che aspetta migliaia di A.S.D e milioni di atleti è quanto mai incerto. Tante le insicurezze, molte le contraddizioni legate all’emergenza, linee guida sottoposte al vaglio di una stagione estiva che va difesa e tutelata, mappature che modificano l’Italia di colore bianco, giallo, arancione o rosso in relazione all’emergenza e silenzi sempre più rumorosi che spaventano il nostro habitat e quieto vivere.
E da quei silenzi l’auspicio è che possa cambiare, in meglio, la visione di uno sport che va difeso e tutelato non solo quando a imporsi è la nostra Nazionale. Le grandi esplosioni di festa e di giubilo, che vorremmo non finissero mai, fanno da contraltare all’ipocrisia di chi ha accettato la scorsa estate, a torto o ragione, il medesimo status quo.
Giunti, ormai, a conclusione di luglio è il momento di presentarsi ai nastri di partenza. Non basta più proporre le proprie idee, la campagna acquisti, i vertici societari, le riconferme, il proprio shop per migliaia di tifosi. Una nuova stagione non può che passare dal confronto, da una maggiore sensibilità verso gli ultimi e indifesi protagonisti del nostro sistema.
Un errore da non ripetere, quello di mettere in dubbio la piena regolarità del movimento dilettantistico con in testa milioni di giovani a cui è stata negata la possibilità di esprimersi, per scongiurare a pieno titolo una netta e profonda diversificazione fra il mondo dei professionisti e il mondo dei dilettanti.
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”