Inghilterra, Farage contro Southgate: “Non é un gesto contro il razzismo. Inginocchiarsi è marxista”
La scelta della nazionale inglese di inginocchiarsi prima di ogni partita continua a creare polemica: dopo i fischi dei tifosi e la solidarietà alla squadra del Premier Boris Johnson, il ct Gareth Souhtgate è stato duramente criticato da Nigel Farage.
L’ex leader del Brexit Party, tra i principali artefici dell’uscita del Regno Unito dall’Ue, si è scagliato contro il ct inglese, reo a suo dire di “non essere più a contatto con i suoi stessi tifosi e con la nazione”, quando si è schierato al fianco dei suoi giocatori.
Nelle ultime due amichevoli prima dell’esordio europeo, i nazionali inglesi sono stati sonoramente fischiati quando si sono inginocchiati a terra, a sostegno delle campagne contro ogni tipo di discriminazione razziale. Un gesto lanciato dal movimento Black Lives Matter, in seguito dell’uccisione per soffocamento di George Floyd da parte di un poliziotto statunitense. E che nel Regno Unito è considerato da alcuni un gesto dalla forte matrice politica.
“Inginocchiarsi a Black Lives Matter non ha nulla a che fare con l’uguaglianza di opportunità o la giustizia razziale. Significa piuttosto solidarizzare con una organizzazione marxista che vuole eliminare le forze politiche, vuole distruggere il capitalismo occidentale, cancellare il nostro modo di vivere e sostituirlo con un nuovo ordine comunista”.
Da qui l’invito ad astenersi dal ripetere il gesto nelle prossime partite. “La morale della storia è molto semplice. Tutti gli sportivi e gli eventi sportivi non devono occuparsi di politica, né compiere gesti che abbiano una valenza politica”.