Bubacarr Marong, quando la speranza è un pallone di cuoio
Ventimila euro e una quantità infinita di sacrifici. Tanto sono costati i sogni e il pass per l’Italia di Bubacarr Marong. Oggi gioca al Palermo, sorpresa più lieta del finale di stagione rosanero. Un paio di anni fa, invece, i colori intorno erano diversi, mentre le giornate scorrevano lente, scandite dal solo obiettivo di mettere insieme i soldi per pagarsi il viaggio e la fine degli incubi.
La Libia, il barcone e il terrore di affondare. E ancora, il cuore in gola e la disperazione, che tiene stretti più degli spazi angusti. Il carattere del classe 2000 si forgia nella fatica, per questo la gioia, adesso, vale anche di più. Il Gambia è lontano, il passato un ricordo pesante da cui fuggire, col pallone rigorosamente attaccato al piede. Un metro e novanta, il fisico statuario e l’Eccellenza siciliana come prima di tappa di un percorso inevitabilmente destinato a palcoscenici più luminosi.
Dalla D alla A: in un anno terzo debutto per un calciatore selezionato dalle Rappresentative LND
A notarlo per primo è il Parmonval, il merito di mister Paolo Calafiore. Per tesserarlo bastano poche parole, mentre abbonda la consapevolezza di aver trovato un talento. È il 2018 e per l’approdo tra le aquile bisognerà aspettare un’altra stagione. Anche l’esordio tra i professionisti si traduce nell’ennesima attesa, ma questa volta è dolcissima. Lo scorso dieci aprile, così, bagna il debutto tra i grandi al cospetto della Vibonese.
“Per me è come aver visto in campo un figlio”, ha dichiarato nell’occasione, a Palermo Today, il presidente Associazioni allenatori Sicilia, Bino Abisso. In mente i ricordi si fanno largo in fretta: “Il giorno della finale per il titolo regionale juniores, per ovviare al digiuno imposto dal Ramadan, si svegliò alle 3 del mattino e mangiò quanto più riso possibile. Voleva evitare di accusare troppa fatica in campo”. Andrà diversamente e, per la gioia sua e di un’isola che ha imparato a fare il tifo per lui.
Claudio Costanzo