Eccellenza: ultimo tassello per completare il puzzle della ripartenza
Ancora l’ultimo tassello per completare il puzzle dell’Eccellenza che manca, all’appello dal calcio giocato, dall’ultima domenica di ottobre.
Con la stesura dei format, da parte di ciascun Comitato Regionale, si attende l’ufficialità da parte del CONI riguardo all’inserimento della massima categoria regionale tra gli eventi di preminente interesse nazionale.
CONI, che in una nota ufficiale diramata lo scorso 24 febbraio, aveva ribadito la propria fiducia verso la ripartenza rispedendo la palla nuovamente verso la FIGC che ha demandato alla Lega Nazionale Dilettanti le linee guida di una ripresa e di alcuni principi atti a non mortificare la competitività e la regolarità dei campionati regionali.
Un iter che ha avuto non poche tortuosità, partendo da un rimpallo di responsabilità generato dalla querelle tra FIGC e LND che certamente non hanno brillato per chiarezza, tempestività e programmazione.
In questi lunghi mesi si è detto tutto il contrario di tutto, si è parlato di protocollo sanitario, di format, di un campionato con gironi andata e ritorno, di un ritorno al calcio giocato già nei primi giorni del nuovo anno ma anche di una profonda spaccatura tra i più scettici ad una ripartenza e i favorevoli a tutti i costi.
Anche in tempi di Covid il calcio dilettantistico non si è fatto mancare nulla, partendo dalla rivendicazione dei propri diritti, dalle diatribe interne, alla mortificazione degli ultimi, figlie di uno scollamento istituzionale tra calcio professionistico e calcio dilettantistico.
Con la stesura dei format e la dipendenza dal blocco delle retrocessioni troppe società, da Nord a Sud, hanno deciso di abbandonare la nave e chiudere anzitempo la stagione. La mancata obbligatorietà, unitamente al fatto che non sono previste sanzioni per chi non riprende, ha inciso su questa moria di squadre che non si presenteranno ai nastri della ripartenza dei 28 raggruppamenti.
In Sicilia, prendere o lasciare, una splendida eccezione e una rarità da cui ripartire e riprogrammare.
Un unicum, nella regione più a sud d’Italia, che vanta ben 32 squadre divise tra girone A e B. Ebbene, tutte sembrerebbero orientate verso il sì non senza qualche difficoltà e patema.
Nel girone A, che avevamo salutato con la vittoria a domicilio del Mazara in casa del Canicattì, alla ripartenza sarà feroce, sportivamente parlando, la corsa al salto di categoria.
Proprio Mazara e Canicattì guidano il gruppone in vetta alla classifica a quota 15 punti, precedendo d’una lunghezza la Sancataldese, di due punti l’Akragas che si ritrova con una partita da recuperare, di tre punti la Pro Favara. In piena corsa anche la Parmonval, la Don Carlo Misilmeri che ha rafforzato il proprio organico con gli innesti di Davide Carioto e Sainey Sanyong, la Nissa di Arialdo Giammusso scatenatissima sul mercato con gli ingaggi di Luca Maione e Mattia Gallon. Attivissimo anche il Mazara, che ha già ufficializzato il tesseramento dei due argentini Grandis e Rose e il ritorno con la maglia canarina di Vincenzo Agate mentre l’Akragas si è limitato a non perdere pezzi, al di là di Andrea D’Amico passato al Paternò, per puntare alla vetta del raggruppamento.
Dal 9° al 16°posto, con la definizione della Poule B, giocherebbero attualmente per l’altra metà del campionato Monreale, Marsala, Casteltermini, Oratorio San Ciro e Giorgio, Unitas Sciacca, Dolce Onorio Folgore, Castellammare e CUS Palermo. E’ ancora presto, al netto di recuperi e gare non disputate, e di una ripartenza fissata per domenica 11 aprile, capire chi punterà forte e deciso alla promozione o chi invece avrà rimesso in moto la macchina organizzativa.
Nel girone B a guardare tutti dall’alto verso il basso è il Giarre. Il club gialloblu, per nulla pago del temporaneo 1°posto, ha piazzato il ritorno di Ivan Agudiak dopo la breve parentesi in serie D col Marina di Ragusa e irrobustito l’attacco con l’ex Città di Taormina Charlie Famà ma non ha lesinato sacrifici negli altri reparti. Ritornato alla base l’estremo difensore Vincenzo Colonna, in mezzo al campo nondimeno importante l’acquisto di Sandro Baglione.
Mai scettici riguardo alla ripartenza l’Aci Sant’Antonio guidato da Alfio Torrisi, l’Enna di Seby Catania e l’Igea del Presidente Barresi. Saranno queste 3 squadre, insieme alla capolista Giarre e al Siracusa del Presidente Cutrufo, le principali accreditate al salto in quarta serie.
L’Aci Sant’Antonio, ancor prima della sospensione, aveva rafforzato il parco giocatori tesserando Marco Spampinato, Andrea Lombardo, Alessio Sangiorgio, Luca D’Emanuele e resistendo a più riprese alle sirene provenienti dalla serie D per Peppe Giannaula.
L’Igea, che in classifica è attardato 6 lunghezze dalla vetta, non ha lesinato sacrifici e investimenti riportando in giallorosso due figliuol prodighi quali Maurizio Dall’Oglio e Antonio Isgrò che sicuramente non faticheranno a calarsi sin da subito nell’ambiente barcellonese.
Discorso a sé per il Siracusa che in questi mesi aveva smembrato l’organico a disposizione di mister Ignoffo favorendo alle richieste dei propri calciatori di andare a giocare in serie D. Impossibile trattenere calciatori come Lele Catania, Raffaele Gambuzza, Peppe Grasso, Salvo Maimone, veri totem in Eccellenza e pronti a rispondere alla telefonata di ritorno del Presidente Cutrufo.
La classifica del girone B d’Eccellenza dopo appena 6 turni è alquanto interlocutoria e approssimativa.
Qualche dubbio lo ha avuto il Santa Croce, pochi dubbi il Carlentini del Presidente Vinci e l’Acquedolci unica squadra ad avere battuto il Giarre. La Poule B, che attiva le squadre che concluderanno l’andata dal 9°al 16°posto, vedrebbe allo stato attuale Mascalucia San Pio X, Acicatena, Palazzolo, Ragusa, Atletico Catania, Real Siracusa, Virtus Ispica e a pari punti Igea e Jonica, quest’ultima attivissima con gli arrivi degli argentini Santiago Torres e Julian Scigliano Siri.
Servite sul piatto della ripartenza, per la squadra vincitrice di questo doppio quadrangolare, un ristoro di 2000 € che fungerà come acconto per l’iscrizione alla prossima stagione.
Oltrepassando lo Stretto, la situazione è decisamente più caotica e incerta riguardo ai Comitati di Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo e Marche. Un’incertezza che rischia di impallinare l’immediata ripartenza.
In Calabria soltanto 8 sono le squadre che hanno risposto favorevolmente. Queste sono la capolista Locri, il Sambiase, la Reggio Mediterranea, la Vigor Lamezia, lo Scalea, il Sersale e la Palmese. Più scettiche, ma orientate verso il sì, il Soriano e l’Isola Capo Rizzuto. Contrarie, nettamente, ad una ripresa Morrone, Stilese Tassone, Paolana, Cotronei, Belvedere, Bocale, Bovalinese e Gallico Catona.
Uno sconquasso che ha destato non poche preoccupazioni nei piani alti della FIGC e della LND. Il Presidente della FIGC ha dato mandato alla LND di poter organizzare gironi inserendo squadre provenienti da altri Comitati Regionali auspicando di ottenere quel numero minimo di 10 squadre che decreterebbe automaticamente la ripresa.
In Basilicata, ad esempio, sono contrari ad un mescolamento con la Calabria. Il CR della Lucania ha chiesto, al pari dell’Abruzzo e della Sardegna, una deroga per stilare un raggruppamento con le squadre favorevoli. E in tal senso, è notizia recente, che farà il Presidente del CR Calabria Saverio Mirarchi.
Ci avviciniamo ad un’ipotetica ripartenza per la nostra quinta serie nazionale, cuore pulsante del dilettantismo regionale, senza certezze ma con la consapevolezza di essere vicini ad una risposta definitiva.
Una passione, accomunata da migliaia di addetti ai lavori, che ha fortificato da una parte e diviso dall’altra, come spesso accade in Italia con la grande difficoltà di assumersi responsabilità importanti e alle volte impopolari.