Cosenza shock: Santapaola escluso per un cognome “pesante”
Pietro Junior Santapaola è un ragazzo come tanti altri: il pallone tra i piedi sin da bambino ed il sogno di sfondare nel calcio che conta. Un percorso non facile, pieno di sacrifici ed ostacoli, dove il minimo dettaglio può fare la differenza.
Messinese, classe 2003, Santapaola muove i primi passi della propria carriera nel Messina Sud e nonostante la tenera età impressiona, tanto da guadagnarsi le attenzioni del Calcio Catania a soli 11 anni.
Lontano da casa crescerà come uomo e calciatore, prima di rientrare al Città di Messina, dove troverà l’ambiente ideale ed il tecnico giusto (Giuseppe Cosimini), per migliorarsi ulteriormente. Nelle giovanili del club giallorosso diventerà un punto fermo, tanto da guadagnarsi le attenzioni delle Rappresentative Regionali e Nazionali di categoria.
Dal Città di Messina al FC Messina, Santapaola verrà integrato in prima squadra nella stagione 2019/2020, guadagnandosi svariate convocazioni e l’esordio in Serie D.
In quarta serie una breve esperienza a Licata fino allo scorso dicembre, quando finalmente arriva la chiamata dai pro: il Cosenza, club militante in Serie B, brucia la concorrenza e si guadagna le prestazioni del centrocampista messinese: all’apparenza il grande salto della carriera di Santapaola, in realtà l’inizio di un vero e proprio incubo.
Nello stesso periodo il padre è stato implicato a Messina in fatti di mafia e questa “macchia familiare” gli si ritorcerà contro, tanto da comprometterne l’esperienza calabrese.
Nella giornata di ieri infatti, l’Avvocato Salvatore Silvestro ha presentato alla Procura di Cosenza una denuncia nei confronti del legale rappresentante del Cosenza Calcio, il Presidente Eugenio Guarascio: Pietro Junior Santapaola e la madre (il ragazzo è ancora minorenne), sostengono che nelle ultime settimane il giovane calciatore sia stato di fatto emarginato dal resto della squadra, proprio per il suo cognome pesante, anche se lui con gli ambienti criminali non ha nulla a che spartire. Escluso dagli allenamenti e senza la possibilità di essere convocato per le gare ufficiali, Santapaola è stato costretto a giustificare l’ingiustificabile ma non è bastato, visto che il 10 marzo è stato definitivamente allontanato dal Cosenza e costretto a lasciare il convitto dove risiedeva.
Di questa vicenda se ne occuperà la magistratura, in cui tutti noi crediamo e confidiamo.