Antonio Isgrò: l’oro di Barcellona
Si ritorna sempre dove si è stati bene. Chiedere ad Antonio Isgrò per credere. Il talentuoso esterno ricomincia da Barcellona e dall’Igea, ancora una volta, come sempre. L’ufficialità della ripartenza dell’Eccellenza coincide, infatti, con la quarta esperienza in riva al Longano per il calciatore classe 1986. Nato a Milazzo, il suo rifugio si è rapidamente spostato a una manciata di chilometri, dove, in veste di calciatore arrivò già nel 2011.
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Nel campionato di Promozione, appena 25enne, collezionò trenta presenze arricchite da undici reti. Una sola stagione, poi la parentesi al Due Torri e la veloce marcia indietro. Il copione si ripeterà spesso, mentre al salto di categoria non farà seguito nessun contraccolpo sotto il profilo psicologico. Nel massimo torneo regionale, le apparizioni saranno 27 in campo, dodici sul tabellino dei marcatori. La Tiger Brolo per assaggiare la Serie D, il giallorosso per conquistarla a suon di gol: con Peppe Raffaele non ci sono presentazioni, solo soddisfazioni. Il feeling è istantaneo, la vittoria del torneo conseguenza inevitabile.
Il tecnico lo adora, l’affetto è reciproco, al punto che lo trascinerà persino al Potenza, in Lega Pro. A 33 anni, il tempo della polvere sembra essere alle spalle. Isgrò gioca e segna, raccogliendo finalmente i frutti per una vita fatta di sacrifici. In testa scorrono le immagini di una carriera trascorsa alternando le scarpette al lavoro. Lo racconterà su Gianlucadimarzio.com: “Ho fatto di tutto: il panettiere, cameriere al ristorante e l’impiegato in un negozio di telefonia”. Il gol al Catania sarà occasione per mostrare in all’Italia un talento nascosto da una terra difficile, in cui gli sconti non esistono e le luci della ribalta spesso restano spente.
Un infortunio spegne i sogni troppo in fretta, l’Acr Messina, nonostante tutto, bussa alla porta: l0 vorrebbe in Serie D. E’ un appello alla qualità, per rinforzare ulteriormente l’organico costruito per vincere. L’offerta è allettante, poi il telefono squilla e di là c’è l’Igea. La scelta non si pone, il meglio è ancora da scrivere.