Ciccio Tavano: il bomber d’antan che unisce la Toscana
Guai a chiamarlo vecchietto. Ciccio Tavano ha classe cristallina e la voglia di un ragazzino. Per rendersene conto basta guarda la rete del 2-0, con cui domenica scorsa ha messo in cassaforte il risultato in casa del Progresso: fuga in campo aperto, freddezza glaciale davanti al portiere. Il Prato nel Girone D di è quarto in classifica, le altre Aglianese esclusa, appaiono a un tiro di schioppo e con quattordici gare ancora da giocare, nessun traguardo può considerarsi escluso in partenza.
L’ultima tappa toscana dell’ex attaccante, tra le altre, di Roma e Valencia coincide con l’approdo in Serie D e, almeno per il momento non appare meno foriera di soddisfazioni. Sette gol in 14 partite, uno ogni due gare giocate: a quarantadue anni, molti hanno smesso da un pezzo, lui continua a far sognare i tifosi e, per converso, impazzire i difensori avversari. I riflettori si erano accesi a Empoli, dove con Riganò, costituì una delle coppie meglio assortite del massimo campionato. Uno devastante fisicamente, l’altro sgusciante, pronto a raccogliere e trasformare in oro i suggerimenti del partner.
Sul tabellino dei marcatori, a fine 2006, comparirà 19 volte, poi salirà su un aereo con destinazione Valencia, ma in Spagna, non andrà come sperato. La Roma lo riporta indietro, ma non stravolge il copione. Ci vorranno Livorno e la Toscana, ancora una volta, per riaccendere i fari del parco giochi.
Il ritorno a Empoli, un primo assaggio a Prato e la Carrarese: nella patria del lingua italiana, Ciccio Tavano si riscopre maestro e beve l’elisir di eterna giovinezza. Categorie e squadre diverse, mentre il gol rimane fil rouge buono ad unirle e azzerare le distanze. Nella terra che fu di Guelfi e Ghibellini, palla al piede, ci pensa un folletto casertano a mettere tutti d’accordo.