Città di Sant’Agata – Video Tribute
Il calcio non è una scienza esatta e il Città di Sant’Agata lo ha imparato a proprie spese.Nelle ultime tre stagioni i biancoazzurri sono sempre partiti per vincere, o meglio, per stravincere, costruendo organici composti da calciatori di ben altre categorie rispetto all’Eccellenza, ma vedendo puntualmente sfumare il sogno Serie D.Per citare il caso più clamoroso, torniamo al campionato 17/18, dove la formazione dell’allora tecnico Santino Bellinvia si ritrovò a battagliare con Biancavilla e Città di Messina per un posto nel massimo campionato dilettantistico: Vito Lupo, Cicirello, Mincica, Previtera, Isgrò, Russo…nomi altisonanti che non bastarono per avere la meglio sui ragazzi di Peppe Furnari.
In quel caso furono gli scontri diretti a fare la differenza, ed in post season sarà l’Afragolese a mettere la parola fine sulla stagione della formazione messinese.Anno nuovo, stessi obbiettivi ma ecco le complicazioni, stavolta puramente logistiche: inserire il Sant’Agata nel raggruppamento occidentale di Eccellenza non fu proprio un colpo di genio da parte del comitato regionale ed una rosa che poteva annoverare tra gli altri, giocatori come Peppe Costa, Igrassia, Khoris, Lo Giudice, Biondo e Gatto dovette inchinarsi allo strapotere di Licata e Canicattī.Non c’è due senza tre direte voi, ed allora la perseveranza e la passione dei santagatesi unita ad un rimpasto societario, colloca i biancoazzurri in prima linea anche nella stagione in corso.Ci sono tutti i presupposti affinchè sia l’anno giusto: gli investimenti infatti sono ingenti e portano alla corte di Pasquale Ferrara (NOTA BENE, SE SCEGLI PASQUALE FERRARA NON AVRAI DI CERTO UNA STAGIONE BANALE), calciatori come Iraci, Giardina, Longo e Franchina, che si uniscono ai confermatissimi Cicirello e Costra tra gli altri.
Si parte e anche forte, tre vittorie in tre partite, poi un brusco stop in casa contro il Real Siracusa Belvedere. Potrebbe anche starci, il gruppo è nuovo di zecca e bisogna trovare la quadra, ancora due vittorie fino ad arrivare alla settima giornata: al Regionale va in scena Giarre – Sant’Agata e sa già di big match. Tutto procede per il meglio con la doppietta di Ciccirello ad ammutolire il popolo etneo e spianare la strada dei Ferrara boys ma arriva il black out ed in maniera rocambolesca Abate e compagni ribaltano le pratica.
Il Sant’Agata è una grande squadra e reagisce da tale, tornando a vincere per 3 gare di fila nelle successive settimane, in attesa della sfida con il Paternò.Ecco il secondo scivolone, di quelli che fanno male e portano delle conseguenze.
La società non ci sta, riuscendo a migliorare una rosa già incredibile: tra dicembre e gennaio la provincia messinese accoglie gente come Assenzio e Tiscione.
Nel girone di ritorno il Sant’Agata non sbaglia più o meno, non lo fa in campo, perchè un errore nel tesseramento di Romeo costa lo 0-3 a tavolino a favore del Mascalucia. Un’autentica beffa per chi oggi si ritrova a sette punti dal Paternò, con una gara di ritorno ancora da disputarsi al Fresina ed il miglior attacco del campionato che può vantare addirittura 63 gol all’attivo.
Probabilmente non sarà nemmeno questo l’anno giusto, ma il Sant’Agata rimane una delle pochissime realtà della provincia messinese dove il calcio funziona ancora, dove gli investimenti superano addirittura le ambizioni, dove la Serie D ci starebbe benissimo.